giovedì 24 gennaio 2013

Contraddizioni in seno al mainstream

Claudio Martini


Wolfgang Munchau è un noto economista e commentatore tedesco, che ha già dimostrato di possedere notevole lucidità nell'analisi della crisi europea.
Il suo articolo sul Financial Times
ha rappresentato un colpo durissimo inferto alla credibilità tecnica di Mario Monti, ed è sintomo di un discreto quanto importante cambio di rotta di una delle "navi ammiraglie" del mainstream globale. Su questo torneremo tra poco. Ora non possiamo non notare come le tesi di Munchau confortino chi crede che alla fine, per quanto possa essere spessa la coltre della disinformazione, la verità venga sempre a galla. Nell'intervista al Corriere di oggi Munchau non fa che ripetere gli argomenti da sempre proposti anche da questo blog, e sintetizzabili nella frase: il problema è l'Euro, non il debito pubblico. Facile comprendere la reazione non esattamente composta di Mario Monti, nonché quella della premiata ditta Alesina&Giavazzi (comico il loro riferimento all'"evidenza empirica" per dimostrare che tagliando i redditi pubblici si aumenti il totale dei redditi nazionali, cioè il PIL. Per loro rimandiamo a Keynes Blog.
Naturalmente Munchau rimane un economista da Financial Times, e cioè un economista ortodosso, anche se non omodosso. Da qui il riferimento all'ineludibile (per loro) riforma del lavoro.
Parlavamo di un cambio di rotta. Basta leggere l'ultimo editoriale del FT in risposta alle polemiche suscitate da Munchau.  Fino a qualche tempo fa il consenso della comunità finanziaria internazionale, espresso dalla loro stampa, appariva granitico per Mario Monti. Adesso il giudizio è più sfumato, anche Bersani va bene. Probabilmente hanno pesato le interviste, rilasciate proprio al FT, dello stesso Bersani prima e di Stefano Fassina poi (da leggere, quest'ultima, solo per le enormità pronunciate dal responsabile economico del PD).
Possiamo concludere che le élite finanziarie internazionali conoscono perfettamente l'origine della crisi italiana ed europea; e che dal loro giudizio dipende, in questa fase, l'accesso al ruolo di Presidente del Consiglio .

1 commento:

  1. Ma sono d'accordo che in alto conoscono il problema nella sua interezza e persino nella sua evoluzione.
    Quello che mi rode,è che la base nonn ne è consapevole,e quindi fuorviata nei giudizi.

    Ma come parlo bene,ora rimedio:
    insomma la gente comune non ne capisce un cazzo, e dà la colpa ai politici,ma non per le scelte sbagliate,ma solo per il fatto che ne approfittano(cosa grave lo stesso)ma alquanto ininfluente a livello macroeconomico.

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