sabato 20 luglio 2013

È forse un film dell'orrore?

Il vice-presidente del Senato dice che il primo ministro di colore della storia d'Italia gli ricorda un orango, mentre il commissario giudiziario degli stabilimenti ILVA di Taranto afferma che i tumori non sono stati provocati dalle polveri tossiche, ma dal tabacco e dall'alcol e il ministro dell'economia annuncia all'estero (e in inglese!) che ora ci vendiamo ENI, ENEL, Finmeccanica e le Poste. L'ambasciatore del Kazakhstan (c'è da chiedersi di quale potere disponga quello USA) entra negli uffici del ministero degli Interni e fa il bello e il cattivo tempo, volgendo le iniziative della polizia alla cattura di un dissidente politico di quel paese, e ottenendo la cattura della moglie e della figlia di questi (ora ostaggi in Kazakhstan). Il ministro responsabile dice di non essersi accorto di nulla, tre quarti del Senato gli credono, e durante le dichiarazioni di voto il presidente dell'assemblea Grasso intimidisce il 5 stelle Morra, proibendogli anche soltanto di nominare Giorgio Napolitano.

Non è uno scenario da Basso Impero, ma da avvenuta calata degli Unni. Ormai ogni ritegno, ogni pudore è stato superato. Questo l'unico vantaggio del vincolo esterno: messo sotto pressione, il sistema è costretto a mostrare il suo vero volto. La classe dirigente di questo paese mostra tutta la sua inadeguatezza, la sua codardia, la sua perfidia verso i deboli, la sua violenza, la sua schifosa mediocrità. È la notte della Repubblica. Speriamo arrivi preso l'alba. (C.M.)

7 commenti:

  1. Classe dirigente votata da questo paese.Ergo inutile attendere l'alba.

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    1. Il partito più grande è l'astensione, i premi di maggioranza stravolgono i risultati, ma di quale voto democratico stiamo parlando?

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  2. 1) Quella dell'orango è stata una spregevole uscita col fine di dare del "razzista come Calderoli" chiunque ponga importanti questioni sull'immigrazione che la Boldrini e l'intero Governo vogliono favorire per far sì che le grosse imprese abbiano sempre un esercito di schiavi pronto a vendersi, per diminuire il livello dei salari e peggiorare le condizioni di lavoro di milioni di italiani ormai schiavi delle istituzioni sovranazionali (europee, più le multinazionali e holding finanziarie, che si sovrappongono e i cui rappresentanti nelle istituzioni italiane sono numerosissimi politici venduti).
    2)Sull'ILVA si vuole venderla, per questo ora che siamo in periodo di saldi è uscito il casino, in modo da vendere ILVA ENI e Finmeccanica. Invece di mettere a norma si vende et voilà, problema risolto, che strano tempismo questi magistrati, come i giudici che hanno condannato Orsi per le tangenti all'India, laddove tutti i cazzo di Stati fanno così.
    3)Siamo il terzo Paese con cui il Kazakhistan commercia maggiormente. Purtroppo funziona così, ogni Stato fa favori per mantenere rapporti commerciali. O si pensa che la concorrenza, le relazioni internazionali leali e il diritto buono e giusto siano cose che nella realtà prevalgono? il "perseguitato politico" che viene dipinto dai media come uno stinco di santo non è un angelo, perciò la polemica è strumentalizzata per gettare fango su Berlusconi come spesso accade, per rovinare rapporti commerciali dell'Italia a favore di altri Stati, per gettare fango sull'ENI, per fare casino mediatico e distogliere l'attenzione da altro.

    L'alba è dal 1981 che non sorge. Per altri dal 1992. Per altri dal 1945.

    Andrea

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    1. Il tuo commento è molto utile per inquadrarti politicamente.

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  3. Il presidente del senato Grasso manifesta sistematicamente l'abitudine di inventarsi norme che non esistono. Ricordo ai più distratti quando sosteneva che senza un nuovo goverrno (quello Monti era ancoa insediato) non si potevano attivare le commissioni parlamentari, cosa palesemente falsa. Apparentemente, per Grasso le norme sono funzionali all'uso di parte che egli intende farne. Ciò è particolarmente grave per un ex-magistrato il cui mestiere prevede proprio la corretta interpretazione delle norme ai fini della loro applicazione a fini processuali.
    A me sembra un poveretto che deve mostrasi a tutti i costi ossequioso verso Napolitano, verso cui ha evidentemente debiti aperti.
    Complessivamente, le ultime mosse del nucleo che comanda da noi, quello raccolto attorno al vero capo che è Napolitano, appaiono più come un segno di debolezza che di forza.

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