martedì 27 agosto 2013

Ancora su Lordon

Vi ricordate dell'intervento del sociologo Lordon? Abbiamo scoperto che quella che abbiamo pubblicato non era la versione integrale. Versione integrale che si può leggere qui. Le parti di cui quanto abbiamo pubblicato risultava monco sono concentrate sopratutto nella seconda metà del testo. Il riferimento alla Clearing Union di Keynes si fa più esplicito, e in generale la riflessione appare più completa e persuasiva. Buona lettura.

5 commenti:

  1. Vorrei segnalare, magari a qualcuno può interessare, un altro contributo al dibattito sulla moneta comune.

    Personalmente ne avevo letto per la prima volta qui (in francese): http://www.alaindebenoist.com/pdf/euro.pdf
    Un contributo meno sistematico ma comunque interessante.

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    1. Grazie! È evidentemente uno dei primissimi interventi sul tema (il saggio dei parlamentari tedeschi è di pochi mesi prima). Dimostra anche che la proposta è in grado di oltrepassare gli steccati ideologici, il che fa ben pensare sulla sua ragionevolezza. Solo una notazione: dei tre pilastri del nuovo sistema monetario di cui andiamo parlando

      1) cambi fissi ma aggiustabili;

      2) controllo e limitazione dei movimenti di capitale;

      3) meccanismo di compensazione delle partite correnti che imponga politiche espansive ai paesi in surplus

      De Benoist non prende in considerazione il terzo, che a mio avviso è di estrema importanza. Ma è un intervento di due anni fa. Magari ora lo aggiungerebbe.

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  2. è un modo per perpetuare l'egemonia delle economie forti liberandosi o mascherando le eccessive rigidità dell'euro che stanno creando problemi anche a Francia e Germania. E' una proposta per impedire che gli aggiustamenti dei cambi avvengano con meccanismi automatici, subordinando gli aggiustamenti ad accordi preventivi nei quali inevitabilmente finisce per prevalere il punto di vista dei più forti, cioè nuovamente Francia e Germania.

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    1. Noto che 48 sa esercitare una notevole capacità di convincimento. Spero di averne un poco anch'io, perché ho intenzione di rispondere nel merito della critica. Naturalmente non difenderò le tesi di Lordon, perché non sono il suo avvocato; mi limiterò a ribadire la ragionevolezza del progetto di ECU.

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    2. 48 pone una questione reale: se le economie forti hanno sposato l'attuale progetto di euro con decenni di letteratura scientifica che avvertiva che saremmo arrivati allo stallo attuale pur di garantirsi una posizione egemone, perchè dovrebbero sposare un progetto che riequilibri le cose riducendone il loro vantaggio competitivo? Quello di cui hanno bisogno, e che cercano, è solo un sistema un po' più flessibile ma che possa comunque essere diretto da loro. Può andare bene un ECU, ma gli aggiustamenti dovrebbero essere automatici e non oggetto di trattativa (anche perchè in questo modo sappiamo che noi ci presenteremmo sempre con politici avvezzi ad indossare, e a farci indossare, il giogo del "vincolo esterno")

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