sabato 15 novembre 2014

Messaggio di un alluvionato ai sovranisti


Una grande vittima del regime dell'austerity e, in Italia, dell'impunità garantita all'abusivismo edilizio è la cura del territorio. In Liguria, nel 2014, quando piove forte succede di tutto. Marino Badiale doveva essere a Torino alle 21 di sabato 15 novembre (vedi post precedente) ma non ci è potuto andare. Ecco il messaggio che Marino ha inviato ai responsabili dell'incontro, che è stato letto ai partecipanti.

Un saluto a tutti i presenti. L'interruzione della linea ferroviaria Genova-Torino, causa maltempo, mi impedisce di essere presente all'iniziativa, e me ne scuso con tutti. Per fortuna ho già avuto modo, in altre occasioni, di vedere “Il più grande successo dell'euro”, e credo sia un'ottima base per un dibattito. Non era mia intenzione partecipare all'iniziativa discutendo dei problemi tecnici dell'euro, sui quali esiste ormai una abbondante documentazione. La mia intenzione era quella di porre il solito antico problema “che fare?”. Per tentare, tutti assieme, di rispondere a questa domanda, occorre capire quale sia realmente la nostra situazione. In estrema sintesi, la direzione fondamentale degli ultimi decenni di storia nei paesi avanzati deriva dalla decisione dei ceti dirigenti di imboccare una strada che porta inevitabilmente alla distruzione di tutto ciò che i ceti subalterni avevano conquistato nei trent'anni seguiti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Questa strada, che normalmente è indicata con termini, forse non del tutto precisi, come “neoliberismo” e “globalizzazione”, è stata seguita in modi diversi nei diversi paesi e nei diversi momenti storici. Per i paesi dell'Europa continentale, la forma che essa ha assunto è quella dell'Unione Europea e dell'euro. UE ed euro sono cioè strumenti dell'aggressione alla civiltà sociale dei nostri paesi, e sono, qui ed ora, i meccanismi che occorre distruggere per poter sperare di uscire dal marasma in cui i ceti dirigenti ci stanno precipitando. Ma poiché la lotta contro UE e euro è una lotta politica, da ciò discende la necessità di costruire una forza politica che abbia come fine la riconquista della sovranità nazionale e popolare e la difesa dei principi della Costituzione del 48. Il percorso di tale costruzione può però essere lungo. Nell'immediato, occorre a mio parere cercare di favorire la diffusione di queste idee in tutti i modi e in tutti gli ambiti possibili. Le recenti prese di posizione del Movimento 5 Stelle evidenziano come questa diffusione sia possibile.
Spero che queste rapide osservazioni possano essere di stimolo al vostro dibattito, e vi rinnovo i miei saluti “sovranisti e costituzionali”.

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